Una situazione particolarmente spiacevole per qualsiasi proprietario, anche il più esperto: la rissa tra cani può diventare un vero problema, sia per il cane che per il padrone. Vediamo come gestirla.
E’ un evento che purtroppo può succedere a tutti: immaginiamo di trovarsi in passeggiata con il nostro fedele amico al guinzaglio, magari in centro città o sul lungo mare, d’improvviso sentiamo un urlo alle nostre spalle, una voce che tenta disperatamente di richiamare il proprio cane. Non facciamo in tempo a girare la testa e a comprendere ciò che sta succedendo, che in men che non si dica, un essere a tutta velocità si fionda addosso al nostro cane, facendoci letteralmente andare nel panico.
Lo so che vi può sembrare una richiesta folle, ma sappiate che il vostro comportamento in questi istanti può davvero fare la differenza. Voce alta, urli, strepiti, agitazione, potrebbero ulteriormente eccitare il cane che ha avviato l’aggressione, meglio perciò agire in silenzio e cercare di zittire anche l’altro proprietario (se presente).
Il primo, è che senza guinzaglio riesce più facilmente a comunicare con il suo corpo ed – eventualmente – a difendersi. Il secondo, è che nella peggiore delle ipotesi può scappare. Il che è un rischio, è bene che lo sappiate. Ma se l’alternativa è veramente perdere la vita o essere menomati, io preferirei dover cercare il mio cane per ore e ore.
Che significa questo? Durante una rissa, non è detto necessariamente che ci debba essere un morso, anzi. Sono (fortunatamente) molti i cani che litigano senza però arrivare a tanto. Ma anche ipotizzando la peggiore delle possibilità, cioè che il vostro cane venga morso, arriva comunque il momento in cui l’altro cane lascia la presa (fase d’arresto), per godersi la cosiddetta fase refrattaria, cioè quel periodo in cui non si manifesta di nuovo l’attacco (salvo ovviamente casi di patologie comportamentali che dunque non seguono questo schema). Quello è l’istante in cui – mettendovi ovviamente d’accordo con l’altro proprietario – dovete agire velocemente per separare i due cani, senza esitazioni, perché potrebbe seguire un altro attacco a breve distanza di tempo, una volta che riparte la naturale sequenza dell’aggressione.
Vi informo che – fortunatamente – non mi sono mai ritrovata a gestire una rissa talmente grave da non riuscire a risolverla con la soluzione che vi ho appena descritto. Detto ciò, purtroppo può accadere, dunque vi propongo le due alternative che trovano maggiore riscontro in letteratura:
Qualora infine vi trovaste da soli a dover intervenire, io vi sconsiglio vivamente di farlo. Capisco che vi sentiate inermi e sconcertati davanti ad un’aggressione del vostro caro amico, ma è essenziale che mettiate la vostra incolumità al primo posto. Senza l’altro proprietario, né uno sconosciuto che si trova a passare di lì in quel momento, non ci sarebbe nessuno a soccorrervi qualora ci fosse bisogno, e questo non possiamo permetterlo. Sono certa che nemmeno il vostro amico a quattro zampe lo vorrebbe.