Uno dei comandi più importanti per la gestione sicura del cane. Vediamo quali sono gli step fondamentali per ottenere un richiamo soddisfacente.
Ho volutamente usato questo aggettivo perché reputo corretto nei confronti di chi segue il nostro blog, sottolineare che quando il cane è libero, nessun tipo di training può sempre garantire al 100% che torni da noi.
Questo perché il cane è un animale, non un robot, vive di istinti, apprendimento, motivazione e tanti altri fattori che – sommati insieme – creano la sua personalità. Pertanto, ci saranno individui che, per varie ragioni, avranno più difficoltà a seguire questo comando. I cani da caccia, per esempio, con un forte istinto a seguire la traccia, andranno richiamati nell’istante in cui alzano la testa dal terreno ed iniziano a spostarsi; questo potrebbe essere il segnale che hanno perso la traccia e bisogna richiamarli subito prima che ne trovino un’altra, altrimenti è tempo perso. I cani primitivi, tipo i nordici per citarne un tipo, sono un altro esempio: cani molto indipendenti, solerti e autonomi, perfettamente in grado di capire un comando alla prima, molto spesso si intrattengono gironzolando nonostante il richiamo. Importantissimo richiamarli al momento giusto, quando la loro attenzione è su di noi.
Alla base di tutto c’è sempre la motivazione, ovvero l’insieme dei fattori che determinano uno specifico comportamento.
Alcune dritte per preparare un buon richiamo:
Fin dai primi giorni in cui il cane entra a far parte della tua vita, è importante ottenere il contatto visivo. Con alcuni individui risulterà molto semplice, con altri meno: lasciagli il tempo che gli serve. Chiamalo (non usare sempre e solo il suo nome, alterna fischi e/o lo schioccare delle labbra), sia in casa che fuori. Appena ti guarda premialo, non solo con i bocconcini, ma anche tanto rinforzo sociale.
Inizia a meno di mezzo metro, alterna sempre rinforzo sociale e premi gustosi, senza mai usare uno schema fisso: il cane se ne accorgerebbe subito! Aumenta le distanze solo quando il cane risponde al 100% dei richiami e con il tempo, ricordati di inserire dei figuranti che rendano il training più efficace (runners, ciclisti, bambini che giocano, etc.)
Ricorda, il cane è sotto la tua responsabilità, se lo lasci libero in luoghi pubblici che non sono aree di sgambamento per cani o spiagge a loro adibite, sei perseguibile per legge in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine. Per minimizzare il rischio fuga, viaggia sempre con degli oggetti (pallina, pupazzo, bastone di legno, una pigna, etc.) e/o dei premietti gustosi, che attirino immediatamente la sua attenzione in caso di necessità.
I primi tempi durante i quali non sei sicuro che il tuo cane sia pronto per tornare immediatamente da te in caso di richiamo, scegli di lasciarlo libero solo in ampi spazi aperti (tipo parchi o campi di erba), questo perché un tragitto in lungo linea garantisce una migliore visuale in lontananza, al fine di prevenire spiacevoli conflitti con altri cani.
Anche se ci mette un po’ a tornare, non sgridarlo mai, rischi di rovinare tutto il lavoro svolto. Premialo un po’ di più del solito se torna subito e un po’ di meno se ci mette più tempo: dopo un po’ capirà la differenza. So perfettamente che quando il cane non torna, ci viene naturale cambiare atteggiamento: alziamo la voce, assumiamo una postura minacciosa, spesso arriviamo a gridare. Tutto questo può spaventare il cane e indurlo a non tornare. Soprattutto i primi tempi, preferiamo piuttosto luoghi recintati (ad es. un campo sportivo abbandonato), o comunque protetti da una siepe o da un torrente. Per noi sarà più facile stare tranquilli e lui imparerà a non allontanarsi troppo.
Se tutto questo non fosse sufficiente, dovete riflettere sulla vostra relazione: giocate insieme? Trascorrete abbastanza tempo l’uno con l’altro? Fate mai qualche attività che gratifichi entrambi? In caso di risposta negativa, è arrivato il momento di iniziare.