Il grande Friedrich Nietzsche sosteneva che la vita senza la musica sarebbe un errore. Vediamo se anche i nostri amici cani la pensano in questo modo.
La musica: da sempre un ottimo antidoto a tristezza, solitudine e depressione. Quanti di noi la ascoltano facendo sport, viaggiando in auto o sui mezzi pubblici, chi può anche mentre studia o lavora…
Potrebbe sembrare strano, ma esistono anche svariati studi sull’effetto che quest’ultima ha su cani e gatti. In particolare, secondo la studiosa Deborah Wells, sarebbe la musica classica quella che sortisce maggiori effetti calmanti sul cane, che non sono invece riscontrabili con melodie quali il pop o canzoni commerciali in generale. I risultati dello studio dimostrano come la musica classica, unita ai suoni tipici della natura (cinguettii, acqua che scorre, etc.), vengano interpretati dall’orecchio del cane come una vera e propria conversazione tra umani.
Un altro studio di origine statunitense, ha invece osservato la risposta clinica dei cuccioli sottoposti a “terapie musicali” e i risultati sembrano dimostrare un abbassamento della frequenza cardiaca soprattutto con le note suonate ad arpa.
In termini pratici, sarebbe utilissimo utilizzare questa strategia per abituare il cane fin da cucciolo ai rumori, anche onde prevenire eventi stressanti riconducibili a sirene, botti di capodanno, manifestazioni sportive, etc.
Per ultimo vorrei citare un simpatico studio condotto nel 2018 da Spotify, il celebre servizio di riproduzione digitale in streaming. Basandosi su alcuni studi condotti dall’Università di Glasgow e in collaborazione con un canile sito in Germania, Spotify ha ideato Adoptify, un curioso progetto che associa cani in cerca di famiglia con i potenziali futuri proprietari, in base ai rispettivi gusti musicali. Proprio così! Secondo il Professor Neil Evans, coordinatore del progetto, reggae e soft rock sono i generi più amati dai cani, quanto meno se messi in relazioni con i cambiamenti comportamentali dei nostri amici a 4 zampe.
D’altronde, chi di noi potrebbe mai dimenticare il più famoso San Bernardo della storia del cinema che abbaia (e per questo viene chiamato come il noto compositore) non appena vengono suonate le prime note di Beethowen? Oppure più recentemente, il simpaticissimo Michelangelo, Barbone gigante bianco co-protagonista del film pixar Pets (e Pets 2), che si scatena sulla musica heavy metal appena il suo padrone esce di casa? Stai a vedere che questi ricercatori c’hanno visto giusto…
3 Comments
Sono pianista e ho avuto una pastorina tedesca che appena mi mettevo al pianoforte accorreva anche da lontano e si sdraiava sotto allo strumento rinanendo lì rimaneva per ore
Ciao Francesca e grazie per aver condiviso la tua esperienza in materia! Non mancheremo allora di provare con i nostri cani per vedere l’effetto che fa a loro… 😉
Buon giorno a tutti… Ho scoperto con molto piacere che ai miei due levrieri (e anche ai miei figli) l ascolto di emiliano toso, biologo molecolare divenuto pianista x vocazione, fa un effetto non solo calmante ma fa girare quella chiavetta interna che ti porta il buon umore. I cani non dormono con questa musica… La ascoltano veramente.. Si mettono in posizioni yogiche.. Consiglio l ascolto a tutti…. Io ho partecipato ad un concerto proprio assieme alla mia veterinaria, molto ma molto alternativa..🌈❤️Grazie