Alzi la mano chi non ha mai giocato in vita sua! Nessuno, ci scommetto. E il motivo è presto spiegato: giocare è una delle caratteristiche che unisce tutti i mammiferi. Primati, canidi, felini…chi non si è mai emozionato davanti un documentario dove due creature giocano a rincorrersi? Sappiamo ancora poco o nulla di questa importantissima attività, ma nessuna corrente etologica si è mai azzardata a sminuirne l’importanza. Anche se le teorie sono le più svariate, vediamo di citare le principali:
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Teoria della pratica
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Teoria della pulsione
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Teoria del surplus di
energia
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Teoria dell’allenamento
all’inatteso
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Teoria dell’apprendimento
delle abilità sociali
Dunque – in linea di massima – il gioco come scarico di energie, come “palestra di vita” e allenamento a quelle che saranno poi le esperienze da adulti. Il cane gioca principalmente perché è un animale sociale e perché la domesticazione ha accentuato la pedomorfosi, cioè l’arresto dello sviluppo ad uno stadio giovanile: infatti il cane – in termini di sviluppo comportamentale – può essere associato ad un lupo di circa 4-6 mesi di età.
Ma
quali sono le caratteristiche del gioco?
- Movimenti ampi, esagerati, più veloci e frequenti;
- Apparentemente immotivati, compaiono quando l’animale è rilassato;
- Non sono soggetti ad assuefazione, possono essere ripetuti senza affaticamento;
- Permettono il contatto fisico, di norma senza dannose conseguenze;
- Migliorano il rapporto di fiducia e complicità;
- E’ utilissimo per l’apprendimento;
Urge a questo punto fare una precisazione: alcuni moduli comportamentali del gioco si sovrappongono ai tipici comportamenti agonistici! Non è per niente semplice distinguere un vero e proprio gioco sano tra due cani con una discussione “travestita” da gioco. Girano sui social network molti video, addirittura ripresi da educatori e istruttori cinofili, dove la linea di confine tra il gioco e lo stalking è molto labile. La domanda che dobbiamo sempre porci è…
SIAMO PROPRIO SICURI CHE ENTRAMBI I CANI SI STIANO DIVERTENDO?
E’ veramente importante
avere una visione d’insieme in questi casi, conoscere a fondo i cani
in questione, osservare bene la sequenza dei movimenti: sembra
facile, in realtà bisogna essere cinofili esperti, sensibili e
adeguatamente formati.
E
NEL CUCCIOLO?
- Tra le 3 e le 7 settimane di vita, gli episodi di gioco tra i cuccioli durano dai 5 ai 15 minuti. Iniziano a ridursi intorno alle 10 settimane di vita;
- Zuffa, morsi inibiti, sollevamenti, spinte con gli arti inferiori e inseguimenti sono i comportamenti più frequentemente riscontrati;
- Fondamentale per imparare l’uso corretto della bocca, grazie all’intervento della madre o alla spiacevole interruzione dell’attività (in virtù dell’avversario che guaisce);
- Favorisce l’autoocontrollo, la capacità di attesa, la socializzazione e l’adattamento ambientale.
A
QUESTO PUNTO, RISULTA FONDAMENTALE PER IL PROPRIETARIO “IMPARARE”
A GIOCARE! MA COME? INTANTO, SEGUENDO QUESTI CONSIGLI:
- Definire dei segnali di inizio e fine (soprattutto se il cane è molto eccitabile);
- Essere imprevedibili ai suoi occhi…è l’unico modo per non farlo annoiare!;
- Non usate comandi (altrimenti diventa addestramento “travestito” da gioco);
- Ogni tanto lasciatelo vincere (è fondamentale per la sua autostima);
- Sfruttate le predisposizioni naturali del cane…giochi da inseguimento o riporto per i cani da gregge, da caccia e segugi; giochi di possesso per cani da guardia e Bulldog; giochi sonori per i terrier…solo per citarne alcuni!
- …Ma valutate anche la sua individualità! Giochi di fiuto per cani ansiosi, problem solving per cani insicuri…ricordate: diversi giochi hanno diversi scopi. Il tira e molla – ad esempio – è un gioco sociale, molto diverso dall’attività masticatoria. Fatevi consigliare da un esperto per capire quale potrebbe essere l’attività più utile al vostro cane!
- E ricordate sempre…il gioco tra conspecifici non sostituisce quello con il proprietario e viceversa!
MA
C’E’ QUALCOSA CHE NON SI PUO’ FARE?
- NON ordinate “LASCIA!” senza proporre un’alternativa: sarebbe a tutti gli effetti una punizione;
- NON giocate se voi o il cane avete dolore fisico. Non è un lavoro!
- NON provocate mai dolore o frustrazione.
IN
POCHE PAROLE: COME SI DICE DALLE MIE PARTI, FATE I “BISCHERI”! IL
VOSTRO CANE VI RINGRAZIERA’.