E’ quasi imbarazzante ammetterlo con il diretto interessato, eppure a volte può succedere: il cane ha paura (o è aggressivo) nei confronti di una sola persona. Eh sì, proprio solo con quella persona lì! I motivi possono essere i più svariati, vediamo quelli più frequenti:
E’ difficile da accettare ma è proprio così, i cani sono un po’ “razzisti”: attenzione però, questo termine è da leggere in termini prettamente visivi e di abitudine, non certo per questioni etiche! L’amore che il cane ha verso l’uomo è fuori dubbio, ma è altrettanto vero che il cane è un animale fortemente routinario, dunque qualsiasi cambiamento improvviso può causargli forte stress. Una divisa o un abbigliamento mai visto o che il cane ha associato a qualche evento negativo (esempio classico è il camice del Veterinario), una persona su una sedia a rotelle o un bambino nel passeggino, una persona di colore o con un vestiario particolarmente strano, possono spaventare un cane che magari è abituato a vedere sempre persone con le stesse identiche caratteristiche fisiche.
Su questo dettaglio ci tengo a soffermarmi per esperienza diretta. Sono cresciuta con un grosso dalmata poco amichevole con gli estranei, gli piaceva molto dormire e mangiare, ma se lo lasciavi in pace era davvero innocuo. Quando i miei amici mi venivano a trovare , ero costretta a legarlo fuori con una catena. Il motivo era dato dal fatto che c’era una ragazza, con una voce un po’ acuta, che lui non sopportava proprio! Ogni volta che lo chiamava, gli faceva le moine o tentava di avvicinarsi per fargli le coccole, lui le mostrava i denti. Povera ragazza, come ci rimaneva male! Non mi sembrava possibile, ma bastava che lui sentisse la sua voce che incominciava a ringhiare. Per farvela breve, il vecchio Pluto si era fatto una nemica e ahimè, non c’è mai stato verso di fargli cambiare idea!
Un urlo, uno spavento, un dolore (talvolta anche senza averlo fatto apposta), una semplice e fortuita coincidenza: basta davvero poco affinché un cane associ una persona a qualcosa di spiacevole. I cani apprendono prevalentemente per associazione, dunque capite bene quanto questo meccanismo possa incidere nella visione che hanno del mondo. A volte basta l’evento sbagliato al momento sbagliato per condizionare per sempre il rapporto che avranno con una determinata persona.
In tutti questi casi sono due le tecniche prevalentemente utilizzate per risolvere la situazione: desensibilizzazione e controcondizionamento. Entrambe sono tecniche ampiamente utilizzate nel mondo della cinofila, qualsiasi educatore o riabilitatore esperto può progettare un percorso di questo tipo. La prima consiste nel sottoporre il cane allo stimolo che gli provoca la paura, dapprima in maniera molto blanda (per esempio ad una distanza per cui il cane non ha nessun tipo di reazione negativa) e in seguito sempre più vicino, assicurandosi continuamente che il cane non manifesti reazioni negative. Via via, il cane viene ampiamente premiato per il suo comportamento positivo. L’altra tecnica (molto spesso utilizzata insieme alla prima) consiste invece nell’associare allo stimolo considerato negativo, un qualcosa di molto positivo (come ad esempio un buon bocconcino), così da dissolvere piano piano nella mente del cane l’associazione “quella persona= stimolo negativo” e sostituirla con “quella persona= stimolo positivo”. Attenzione però, anche il più competente dei proprietari farebbe bene a farsi aiutare da un professionista in questo tipo di percorsi, poiché trattandosi di metodi basati sulla modificazione comportamentale, è sempre meglio affidarsi ad un professionista.