Vista, olfatto, tatto. Sono questi i sensi che entrano in gioco quando facciamo la conoscenza di qualcuno, cani compresi. Gran parte delle nostre esperienze funzionano per associazione (e anche quelle del cane); se abbiamo conosciuto qualcuno un giorno in cui eravamo particolarmente di buon umore ad esempio, è possibile che quella persona ci risulti particolarmente simpatica e gioviale. Al contrario, se abbiamo avuto una brutta esperienza, può darsi che tutti coloro che incontriamo in quel giorno ci sembrino inadeguati e indisponenti. E’ possibile però che la responsabilità sia in parte nostra.
I cani, per esempio, sono molto sensibili ai nostri cambianti vocali e posturali: chi ci dice che – un giorno in cui eravamo particolarmente di cattivo umore – abbiamo alzato la voce, aggrottato le sopracciglia e usato il nostro corpo per mandare involontariamente dei messaggi minacciosi verso il cane?
Guardiamo la situazione dal punto di vista del cane. Magari a noi sta simpatico, vorremmo toccarlo, farci amicizia…eppure lui sembra temere la nostra presenza, perché?
Insomma, come vedete sono davvero tanti i motivi che possono incidere quando si parla di feeling. D’altronde questo altro non è che un sentore, una sensazione, qualcosa di irrazionale che può derivare da moltissime cause, anche momentanee. Se il disagio deriva dal cane, potete chiedere senza vergogna il consulto di un bravo educatore. Se il disagio è vostro, provate ad analizzare bene tutta la storia e i vissuti tra voi e quel cane in particolare. Magari somiglia tanto a quello che vi aveva aggredito da bambini? La nostra memoria è uno scrigno che può darci tante informazioni su di noi e sugli altri, basta aver voglia e coraggio di usarla.